Il sistema di allertamento è costituito da procedure, strumenti e responsabilità che trasformano la previsione di un evento meteo di particolare intensità (ad esempio pioggia, temporali, neve) in comunicazioni sui possibili effetti (quali alluvioni, frane, piene dei fiumi) e azioni da attivare a tutela dei cittadini e del territorio
Cosa fa la Regione
Dal 1995 la Regione, in accordo con il Dipartimento nazionale della protezione civile, ha realizzato un sistema di allertamento basato sulla cooperazione tra l’Agenzia di protezione civile, l’ARPA Centro Funzionale, il Servizio Difesa del Suolo, il Servizio Geologico Sismico e dei Suoli, i Servizi Tecnici di Bacino, AIPO (Agenzia interregionale Fiume Po) e le amministrazioni provinciali e comunali. Il sistema di allertamento di protezione civile deve assicurare tre funzioni essenziali: la stima del pericolo, la valutazione del rischio e la diffusione di un messaggio alle autorità di governo locali ed ai cittadini. Per gli eventi con preannuncio, il sistema di allertamento prevede due fasi: fase di previsione fase di monitoraggio . A livello nazionale, il sistema di allertamento è regolato dalla Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri del 27/02/2004 "Indirizzi operativi per la gestione organizzativa e funzionale del sistema di allertamento nazionale e regionale per il rischio idrogeologico e idraulico ai fini di protezione civile" che prevede sul territorio italiano un sistema di centri, denominati Centri Funzionali addetti alle funzioni di raccolta, monitoraggio e condivisione di dati meteorologici, idrogeologici e idraulici, alla la previsione dei fenomeni meteo e dei conseguenti effetti al suolo, e al monitoraggio degli eventi, per tutti i giorni dell'anno a supporto alla protezione civile regionale per l'adozione degli stati di allerta e per la gestione dell'emergenza.
Dal 1995 la Regione, in accordo con il Dipartimento nazionale della protezione civile, ha realizzato un sistema di allertamento basato sulla cooperazione tra l’Agenzia di protezione civile, l’ARPA Centro Funzionale, il Servizio Difesa del Suolo, il Servizio Geologico Sismico e dei Suoli, i Servizi Tecnici di Bacino, AIPO (Agenzia interregionale Fiume Po) e le amministrazioni provinciali e comunali. Il sistema di allertamento di protezione civile deve assicurare tre funzioni essenziali: la stima del pericolo, la valutazione del rischio e la diffusione di un messaggio alle autorità di governo locali ed ai cittadini. Per gli eventi con preannuncio, il sistema di allertamento prevede due fasi: fase di previsione fase di monitoraggio . A livello nazionale, il sistema di allertamento è regolato dalla Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri del 27/02/2004 "Indirizzi operativi per la gestione organizzativa e funzionale del sistema di allertamento nazionale e regionale per il rischio idrogeologico e idraulico ai fini di protezione civile" che prevede sul territorio italiano un sistema di centri, denominati Centri Funzionali addetti alle funzioni di raccolta, monitoraggio e condivisione di dati meteorologici, idrogeologici e idraulici, alla la previsione dei fenomeni meteo e dei conseguenti effetti al suolo, e al monitoraggio degli eventi, per tutti i giorni dell'anno a supporto alla protezione civile regionale per l'adozione degli stati di allerta e per la gestione dell'emergenza.
Cosa fa la Croce Rossa
La Croce Rossa Italiana si adopera per garantire un'efficace e tempestiva risposta alle emergenze nazionali ed internazionali, attraverso la formazione delle comunità e lo sviluppo di un meccanismo di risposta ai disastri altrettanto efficace e tempestivo.
La gestione sistematica delle emergenze e dei disastri inizia con la preparazione ad un'azione condotta da volontari e staff organizzati ed addestrati, nonché con la pianificazione ed implementazione di attività volte a ridurre il rischio di disastri ed emergenze, anche incoraggiando l'adozione di misure comportamentali ed ambientali, ed a prevenire e ridurre la vulnerabilità delle comunità.
Gli effetti di un disastro possono essere ridotti se la situazione viene stabilizzata il prima possibile, consentendo quindi alle persone di iniziare a ricostruire le proprie vite e la propria comunità. L'intervento a seguito di un disastro mira a facilitare il ristabilimento dei meccanismi interni della comunità colpita, promuovendo la ricostruzione di una società più inclusiva e riducendo il rischio di vulnerabilità in caso di disastri futuri.
La gestione sistematica delle emergenze e dei disastri inizia con la preparazione ad un'azione condotta da volontari e staff organizzati ed addestrati, nonché con la pianificazione ed implementazione di attività volte a ridurre il rischio di disastri ed emergenze, anche incoraggiando l'adozione di misure comportamentali ed ambientali, ed a prevenire e ridurre la vulnerabilità delle comunità.
Gli effetti di un disastro possono essere ridotti se la situazione viene stabilizzata il prima possibile, consentendo quindi alle persone di iniziare a ricostruire le proprie vite e la propria comunità. L'intervento a seguito di un disastro mira a facilitare il ristabilimento dei meccanismi interni della comunità colpita, promuovendo la ricostruzione di una società più inclusiva e riducendo il rischio di vulnerabilità in caso di disastri futuri.