Venerdì, 17 Agosto 2018 16:31

Elisoccorso a Parma: dal ricordo del Charlie Alpha un volo lungo 30 anni

Scritto da Nicolò Bertolini

In questa giornata Croce Rossa Parma partecipa alla commemorazione dell’elicottero Charlie Alpha precipitato tragicamente nel 1990 durante il soccorso di un ferito nell’Appennino Reggiano. Ma negli ultimi decenni vi è stata un’evoluzione del Servizio di Elisoccorso la cui storia merita di essere raccontata.

-Mi vedi e mi senti? -
-Ti vedo e ti sento! -
-Eliparma in atterraggio! -


Oggi si chiama Eliparma, ma si è chiamato Bravo Zulu, Sierra Romeo e ancor prima Charlie Alpha. Stiamo parlando dell’Elisoccorso Made in Parma. Una tradizione, lunga oltre trent’anni, fatta di elicotteri bianchi e gialli il cui rombo significa una sola cosa: si corre a salvare una vita. Anzi si vola. E questo volo è una storia meravigliosa, fatta di alti e bassi, vuoti d’aria e qualche scossone, scritta da persone entusiaste, professionisti preparati e competenti, ma soprattutto con tanta passione e amore per la vita.

Il primo decollo è il 17 luglio del 1988 e da allora non si è mai smesso di volare. Nemmeno dopo quel maledetto 18 Agosto 1990 quando l’elicottero Charlie Alpha si schiantò sul monte Ventasso nel Reggiano, dove persero la vita il pilota Claudio Marchini, il medico anestesista Annamaria Giorgio, gli infermieri Corrado Dondi e Angelo Maffei.

Oggi Croce Rossa Parma, come gli amici di tante altre Associazioni, è presente davanti a quel che resta del Charlie Alpha onorando la memoria dell’equipe, in via Casati Confalonieri, davanti al cippo che ricorda quella tragedia. Un lutto che è giusto ricordare stringendoci ancora una volta ai parenti e agli amici di questi professionisti che morirono facendo ciò che amavano: portare soccorso a chi in quel momento ne aveva bisogno. Quattro vite la cui storia si intreccia nella nebbia di una montagna e termina in un tragico destino. Ma la memoria resta nel cuore di chi ha portato avanti la storia dell’Elisoccorso.

Il loro sacrificio infatti non fu vano. Da allora l’Elisoccorso non ha mai smesso di volare e gli operatori hanno portato avanti i loro progetti fino ad oggi. Tanto che è stato attivato proprio in questi giorni il servizio di atterraggio notturno per l’elicottero di Bologna, che la notte copre tutta la Regione, soprattutto nei trasporti urgenti.

E la Croce Rossa come collabora in questi progetti? Gli operatori delle zone collinari e montuose del nostro appennino sono abituati a gridare per radio “Ti vedo e ti sento!” dando indicazioni all’elicottero sulla loro posizione e aiutando la stessa equipe nelle operazioni di soccorso. Ma anche gli operatori del nostro Comitato si trovano spesso con il naso all’insù scrutando il cielo. È infatti in Convenzione 118 il servizio di Elibase, ovvero il trasferimento e la centralizzazione dei pazienti portati a Parma dagli Elisoccorso della Regione, dalla cosiddetta “piazzola” ai vari reparti.

E nelle calde sere d’estate, o nei lunghi pomeriggi di inverno, spesso gli infermieri che sono sulle nostre ambulanze sono gli stessi che volano sull’Eliparma. E si raccontano storie, storie di voli, viaggi, missioni e vite salvate. Si ricordano amici e colleghi, si ricordano episodi e persone. Le persone che hanno fatto la storia di questo lungo volo, che da trent’anni continua nel tempo.

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