Venerdì, 10 Maggio 2019 14:44

Souvenir da Parma: capitolo 6 - I Giovani CRI

Scritto da Nicolò Bertolini

Pionieri della felicità - I Giovani della Croce Rossa di Parma sono ovunque, ma proprio ovunque

Avrà avuto sedici anni. Forse uno di più forse uno di meno. Ed in ambulanza non ci poteva andare. Henry lo sapeva, perché il regolamento, per motivi di sicurezza, impone la maggiore età nel salire sui veicoli con le sirene. E "però la divisa bella ce l’ha anche lui", pensò Henry. E poi un altro pensiero lo colpì "come faceva un ragazzo così giovane ad essere già volontario?". Il ragazzo scrutò la sua faccia perplessa ed intuendo cosa stesse pensando, rispose alla domanda inespressa.
“Vè che sono qui da quando avevo quattordici anni”.
Henry tacque. Era l’ora di un’altra storia. Ormai era quasi mezza giornata che era lì in via Riva 2 ad ascoltare belle esperienze. E questa gli interessava particolarmente. Anche lui era giovane. Voleva sapere con molta avidità quello che faceva un ragazzo più piccolo di lui, già rosso e bianco e soprattutto crociato. Henry alzò la mano per chiedergli qualcosa, ma era assai loquace, ed aveva già ripreso il suo discorso.
“Hey il nuovo corso comincia in questi giorni. Entri anche tu? Che siamo in tantissimi ma c’è sempre bisogno. Se poi sei simpatico e porti la torta alle riunioni, avrai un successo inaspettato” finì come se stesse già gustando una bella fetta di dolce. Henry che un po’ narcisista lo era, si pentì di non aver portato un dolcetto a tutti questi suoi nuovi amici, ma in fondo era corso lì quel mattino all'improvviso, in preda alla voglia di scoprire il mondo del volontariato in Croce Rossa.
“E voi giovanissimi cosa fate?”
“Intanto non siamo solo giovanissimi ma, nel nostro gruppo, arriviamo fino ai trent'anni. Siamo i pionieri della felicità e del benessere, oggi ci conoscono come i Giovani CRI, ma mi hanno raccontato che qualche anno fa eravamo noti proprio come Pionieri di Croce Rossa”
“Sì, capisco che qualcuno vada in ambulanza, ma quelli che come te non possono…”
“…hanno più da fare degli altri” concluse per lui il ragazzino agitando una mano come per dire "ovviamente". Ed aggiunse: “Pensa un po’, pensa a chi va alle feste nelle discoteche ad insegnare come è facile passarsi malattie con il sesso, come va evitato l’alcol e soprattutto la droga in ogni situazione. Ma non solo. Pensa agli anziani, soli. Noi andiamo tutti i sabati in una casa protetta, anziché a fare la vasca in centro. A dare conforto a chi la vasca non riesce più a farla”.
Henry lo fissò con ammirazione. Ma lui era distratto e continuava a parlare come se la storia che narrava fosse un immenso motivo di orgoglio tutto suo.
“Sai dove ho passato l'ultimo Natale? Con gli anziani, tutti soli, ma con questa divisa li ho fatti sorridere molto anche in quella giornata. E poi tutto il sociale che facciamo. Distribuzione di viveri ai meno abbienti, giochi con i bambini ad ogni occasione, li trucchiamo sai e gonfiamo loro dei magnifici palloncini. Ma non solo…”. Ed arrivò un’altra ragazza anch'essa molto giovane e molto carina, notò Henry. Gli mise in braccio intorno alle spalle e prese la parola.
“Giovane futuro collega vieni a vedere” e accompagnò entrambi i ragazzi in un salone. Ad Henry per poco non venne un colpo. Per terra vi erano due uomini, ma tutti i presenti erano lì tranquilli. Henry li guardò meglio. Erano dei manichini. Molto ben fatti.
“Vedi noi andiamo nelle scuole e insegniamo a rianimarli." iniziò a spiegargli indicando i manichini a terra. "Anche con il defibrillatore. Più la gente sa come si può salvare una vita, più vite si possono salvare. E nelle scuole ci pensiamo noi. Si chiama Catena della Sopravvivenza, perchè tutti gli 'anelli' devono essere forti se si vuole salvare una vita, ed il primo anello è chi è vicino alla persona che si sente male!” Henry stava per fare una domanda ma fu interrotto nuovamente. “Ci occupiamo anche delle problematiche che possono lasciare il segno: il bullismo e il modo di relazionarci. Ma siamo dei veri collaboratori: collaboriamo con la protezione civile nelle loro attività e, se maggiorenni, dritti in ambulanza e automedica. Poi alcuni di noi collaborano pure con i clown e con le infermiere volontarie
“Ma quindi fate tutto
“Sì, facciamo tutto. Ed abbiamo una marcia in più: la nostra forza d’animo ci porta a capire i ragazzi della nostra età ed anche se non hanno ferite o traumi, qualche problema lo possono avere anche loro… Noi li aiutiamo ad identificarli e magari a risolverli, sempre e comunque!”.
Henry era molto stupito da quanto i giovani potessero fare. Quante opportunità di aiuto venivano date a chi non era nemmeno maggiorenne! Era quello che stava cercando, un modo di essere utile anche se così giovane. E le prospettive erano ampissime!
“E ora cosa mi sorprenderà?” pensò Henry, sicuro che ci fosse ancora tanto da scoprire. Non finì di completare il suo pensiero, che un camper con i lampeggianti e le sirene entrò dal cancello principale. Con tante altre storie da raccontare…

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