Più di trenta tra volontari, infermiere volontarie, giovani e soccorritori di tutte le età hanno portato le fiaccole accese nella notte più luminosa dell’anno: «Sette principi un unico cuore»
«La scia di luce che attraversa Solferino è il battito vivo della Croce Rossa, che illumina le strade del mondo con umanità e coraggio». (Ikram, Comitato di Fontanellato). Pezzi di mondo. Pezzi di cuore. Ma anche tasselli di Parma e Provincia hanno illuminato la notte di Solferino. Il lungo cammino tra il paesino dove tutto un mondo di soccorso nacque e Castiglione Delle Stiviere si tinge di rosso. E anche di giallo blu. Infatti, Parma c’era. Trenta e passa tra volontari di tutte le età, di città e Provincia, hanno ballato, cantato e soprattutto camminato nella notte più luminosa dell’anno. «Non si cammina solo per un rito – dice un giovane volontario di Parma – si cammina perché tutti siamo fratelli». Uniti da una divisa rossa che nel mondo è anche azzurra, gialla o arancione (e c’erano anche loro in questa notte) si è camminato sui luoghi della battaglia di Solferino, dove Henry Dunant capì che la guerra fa ancora più male senza qualcuno che aiuta i feriti. Poi si è passati alla pace, ma ancora oggi la Croce Rossa vive in prima linea nei più grandi conflitti bellici della terra. Si è voluto ricordare anche questo.
La partenza
Un grosso pullman è “decollato” dal parcheggio scambiatore, “facendo scalo” in alcuni paesi della Provincia e ha fatto incetta di volontari. Questo sabato 21 giugno al mattino presto per andare come meta finale a Solferino. C’era caldo ma i volontari non hanno avuto timore. Pranzo, bancarelle CRI, incontri con amici di tutto il mondo, balli, danza, dj set, “pronti, partenza, via!”. Dopo i saluti delle istituzioni, del presidente Valastro e dei rappresentanti Croce Rossa di tutto il mondo, si è partiti. E la notte si è illuminata.
L’incredibile esperienza
«Mentre le fiaccole illuminavano il sentiero nella notte, ho sentito un'onda di emozione indescrivibile. Non era solo la bellezza visiva di quelle migliaia di luci in movimento, ma la consapevolezza profonda di trovarmi in un luogo sacro per la storia dell'umanità e della solidarietà» (Nada). Ai volontari non si accende solo la fiaccola: si accende il cuore. L’emozione di camminare in quei luoghi è veramente tanta. «Partecipare per la prima volta a Solferino è stata un’esperienza che porterò nel cuore. Vedere migliaia di volontari, arrivati da ogni parte d’Italia e non solo, camminare insieme nella fiaccolata è stato davvero toccante. C’era un’atmosfera speciale, fatta di sguardi, sorrisi e piccoli gesti che facevano sentire tutti parte di una grande famiglia che sceglie di donare il proprio tempo libero agli altri (Noemi, Comitato di Soragna). Si è camminato tanto. E le voci proseguono «Esperienza che crea un forte senso di appartenenza alla associazione della Croce Rossa e fa capire il vero potere di questo movimento» (Luca). E concludono «Solferino è vedere tanti Volontari, tanti sorrisi, tanti abbracci. Ritrovarsi con tanti amici conosciuti lungo la penisola per mantenere la fiamma dei nostri Principi e Valori. Siamo parte di un Movimento globale, attivo e presente. Ed a Solferino tutto questo si sente! Che magia e che forza la Croce Rossa» (Carmelo)